Gioco d’azzardo illegale, fiumi di soldi riciclati nei paradisi offshore, corruzione fino alle più alte cariche dello stato, vendita di passaporti maltesi, e quindi europei, a chiunque abbia i soldi per pagarseli, riciclaggio di petrolio libico fuorilegge, rigiri sul gas azero pagato il doppio dei prezzi di mercato.
Malta al centro di un turbine
Malta è al centro di un turbine, una tempesta perfetta fatta di illeciti e corruzione di cui, incredibilmente, l’Europa sembra non curarsi. Eppure l’Europa, sempre pronta a puntare il dito sui suoi stati membri più fragili e più poveri o con i conti più in dissesto, paga in prima persona questi maneggi targati Malta; La compravendita di passaporti dell’Unione al costo di 1 milione di euro, ad esempio, permette a molti loschi personaggi con le tasche gonfie di denaro di ritrovarsi in un attimo cittadini europei.
Su questa montagna di interessi illeciti e malavita fattasi Stato indaga da 5 mesi il Daphne Project, un consorzio formato da 15 testate giornalistiche internazionali, tra cui l’italiana Repubblica, deciso a portare a termine le inchieste della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa in un agguato con autobomba a gennaio 2017.
Dipanare i fili delle indagini iniziate da Daphne non è facile, perché sembra che di motivi per essere uccisa ne avesse proprio molti: mafia, camorra e ‘ndrangheta interessati a bloccare le sue domande sulle licenze facili del gioco online; libici interessati alla continuazione della compravendita di petrolio sotto embargo; azeri decisi a continuare a fare affari d’oro col loro gas; venditori di passaporti a ricchi stranieri.
Su tutto questo desolante panorama di corruzione, però, un comune denominatore lo si può individuare: è tra le più alte cariche dello Stato a livello amministrativo, giudiziario e di polizia che vanno cercate le coperture di cui gode questo mondo di illegalità che sembra essersi mangiato l’intera isola in un sol boccone.
Le drammatiche vicissitudini degli abitanti onesti di Malta, che si ritrovano a dover scendere in strada per manifestare contro l’insabbiamento delle indagini sull’uccisione barbara di Daphne Caruana, riguardano anche noi italiani, per almeno due motivi. Il primo è che la condotta fuori da ogni regola comunitaria di Malta, nell’imbarazzante silenzio assenso dell’Europa, riguarda anche il rifiuto costante e cocciuto a fare la sua parte nell’aiuto agli immigrati che si avventurano in mare dalle coste africane; il secondo è che gli affari illeciti maltesi legati al gioco d’azzardo e al gambling a distanza si ripercuotono direttamente sul territorio italiano.
La Mafia a Malta
Storicamente la mafia e la malavita organizzata italiana è sempre stata legata al gioco d’azzardo e al mondo dei casino; deve essere sembrato un sogno per le nuove leve delle cosche siciliane e calabresi avere a disposizione a Malta, a poco più di un’ora di navigazione dalle coste italiane, un inesauribile fonte di licenze per aprire sale scommesse in Italia e casino online. Ed infatti, come ha potuto appurare la magistratura di Palermo, addirittura il nipote dello spietato boss mafioso Nitto Santapaola, aveva trovato il modo di unire l’utile al dilettevole nei frequenti viaggi sull’isola Maltese.
A fronte di poche pratiche, mazzette e nessuno, ma proprio nessun controllo, Vincenzo Romeo aveva portato in Italia diverse licenze valide in tutta Europa per aprire sale scommesse, in cui raccogliere i soldi in contanti dei giocatori e trasformarli in fondi neri e capitali sottratti al fisco nell’offshore.
Le autorità italiane hanno arrestato Vincenzo Romeo e i suoi sodali ed hanno prontamente trasmesso tutti i faldoni dell’inchiesta a Malta. Ma la prova del livello totale di corruzione che si perpetra nell’isola è che, se non ci fosse stata la sollevazione di tutti gli altri concessionari di licenze maltesi di gioco online europei ed onesti, che hanno minacciato di ritirarsi dall’isola, le autorità di Malta non avrebbero mosso un dito per indagare quanto di loro competenza.
Anche i risultati della riluttante inchiesta interna al Monopolio di Stato Maltese sono piuttosto deludenti: il ritiro di una sola licenza per sale scommesse sul suolo italiano, la Leaderbet, di cui i legami con famiglie mafiose siciliane erano totalmente conclamati.
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