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Casinò Italia: il fisco ringrazia i giocatori

Gli Italiani amano il gioco e questo non è un mistero, e con il gioco legale il casinò Italia contribuisce in maniera rilevante alle casse dello Stato e il fisco ringrazia.

I numeri parlano chiaro, in Italia le casse dell’erario incassano circa il doppio di quanto facciano in Francia e nel Regno Unito, e addirittura il quadruplo della Germania o della Spagna.

Questi dati sono stati diffusi dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, che ha effettuato uno studio proprio sul comparto dei giochi e sulla sua incidenza sui conti pubblici.

casinò Italia bilancio

Gli ultimi dati disponibili nel nostro Paese sono relativi al 2016, e c’è da immaginare che siano in crescita grazie anche ai casinò online che in Italia vivono una fase di costante espansione.

Le entrate attribuibili al settore del gioco d’azzardo sono pari allo 0,6 % del Prodotto interno lordo, e rappresentano il 2% di tutte le entrate tributarie.

Siamo di fronte a un comparto che, per i giochi di nuova generazione, cresce alla velocità del 17% annuo.

 

Più gioco e tasse più alte nei giochi tradizionali e casinò Italia online

Un aumento del gioco online nei casinò legali in Italia, e contemporaneamente un aggiustamento verso l’alto della tassazione hanno determinato i risultati del 2016. Già nel 2015 considerando la spesa degli italiani nel gioco, rispetto al Pil, il nostro Paese si posizionava tra i primi posti in Europa.

Come abbiamo già accennato, i dati relativi al gioco, sono in aumento costante e questa tendenza emerge dal raffronto tra i dati del 2016, con quelli del 2000. In 16 anni, la raccolta derivante dal settore dei giochi d’azzardo si è quintuplicata, passando da 20 miliardi di euro a quasi 100, superati, in base alle stime, nel 2017.

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Il settore delle scommesse, fisiche e nei casinò legali in Italia che operano online, guida questa ascesa, accompagnata dal successo, che non conosce fine, delle slot machine e delle VLT.

Ma tutti i giochi, anche quelli tradizionali, come le lotterie e i Gratta&Vinci partecipano a quei 96 miliardi di euro effettivamente spesi nel 2016. Se questo è il totale puntato, bisogna dire che non sono tutti soldi persi per i giocatori: l’80% infatti è stato redistribuito in vincite.

Dove si gioca: la geografia del casinò Italia
La spesa dei giocatori, quindi desunta dalla differenza tra somme puntate e somme vinte, è pari a 19 miliardi, che sono stati divisi tra le entrate nelle casse dello Stato e i guadagni degli operatori, quasi equamente.

Ma come si distribuisce geograficamente il casinò Italia? Al primo posto per raccolta pro-capite, spicca la regione Abruzzo, con 1.767 € spesi a testa, nel corso dell’anno. Segue a poca distanza la Lombardia con 1.748 € e con i suoi 1.668 € l’Emilia Romagna. Il centro nord batte dunque il meridione, in cui la media è pari a 1.291 € pro-capite, circa 200 € in meno rispetto alla media Italiana.

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Questo dato però va rapportato al reddito a disposizione, e infatti, confrontata con questo valore, la spesa media nel Mezzogiorno è pari all’8,3 % del reddito disponibile, mentre la media del Paese si attesta al 7,2 %. In rapporto al reddito, dunque la regina del casinò Italia è la Campania, in cui gli abitanti spendono più del 10 % di quanto guadagnano nel gioco d’azzardo. Segue l’Abruzzo, in cui la percentuale, di poco inferiore, si attesta al 9,7 %.

Si gioca di più dove si guadagna di meno, dunque, forse con l’obiettivo di migliorare un poco il proprio stile di vita, con una vincita che in molte tipologie di gioco è abbastanza probabile, oppure cedendo al sogno di un jackpot che, la vita, la cambia una volta per tutte.