Bandire i casinò online italiani legali certificati: la proposta che fa discutere

Mentre si parla ancora tanto sul tema della pubblicità del gioco d’azzardo e del suo divieto sancito dall’approvazione del Decreto dignità, dalla provincia di Lucca, viene avanzata una proposta di legge ben più restrittiva. Questa è stata promossa da un esponente dell’Italia dei Valori, Domenico Capezzoli, che pone l’attenzione sui costi sociali del gioco d’azzardo. La proposta di legge, nell’articolo 1, intitolato “Giochi d’azzardo vietati”, impone un divieto assoluto a tutti i giochi che abbiano un fine di lucro, che vengono praticati attraverso macchinette, canali televisivi, telefonia, casinò online italiani legali certificati. Vi sono però alcune eccezioni: i giochi di stato, come il lotto e le lotterie, ma non quelle istantanee, e le scommesse sportive.

Sempre nell’articolo 1, al comma 4, in riferimento proprio ai casinò online italiani legali e certificati dall’AAMS, si specifica che “Sono revocate le licenze concesse in base alle disposizioni abrogate”.

Tale proposta colpirà quello che in Italia rappresenta il terzo settore per quanto riguarda il fatturato, con il 4% del Pil italiano. Ma Capezzoli pone l’accento sulle problematiche che il gioco d’azzardo innesca, radicandosi ove vi siano situazioni economicamente disagiate, con 800.000 persone colpite da ludopatia, e 2-3 milioni a rischio.

 

Multe salate per chi accede ai casinò online italiani legali certificati

siti italianiSono necessari almeno 5 miliardi l’anno, secondo l’esponente dell’Idv, per far fronte alle problematiche connesse al gioco, e non bastano le cospicue entrate nelle casse dell’erario per giustificare l’esistenza di uno Stato “biscazziere”. Secondo Capezzoli, la riduzione del gettito fiscale sarebbe compensata dall’eliminazione dei costi sociali legati al gioco.

Nell’articolo 2 della proposta di legge si parla del regime sanzionatorio per chi offre giochi d’azzardo e gestisce locali in cui si gioca. Una sorta di ritorno al proibizionismo di inizio secolo insomma, con pene che vanno da 1 a 5 anni di reclusione e multe fino a 250 mila euro. Anche chi prende parte al gioco in qualsiasi forma, sia fisica che virtuale, in quelli che oggi sono casinò online italiani legali e certificati, è punibile con una multa fino a 5000 euro.

Perseguibile allo stesso modo anche chi si rivolge a casinò online legali esteri.

 

Il divieto di pubblicità colpisce soprattutto i casinò online italiani legali e certificati

Questa proposta di legge rimanda a tempi ormai lontani in cui i cittadini per poter giocare si rivolgevano alle bische clandestine, ma si inserisce in un dibattito quanto mai acceso, e reso attuale dalle recenti limitazioni imposte al mondo del gioco, attraverso il divieto di pubblicità su tutti i media, delle attività connesse all’azzardo. Già la legge sul divieto di spot fa avanzare le proteste dei gestori di casinò online italiani e stranieri, legali e certificati nel nostro paese dall’AAMS, che cominceranno a valutare gli effetti deleteri del Decreto Dignità già dai prossimi mesi.

A patire di più le conseguenze della nuova legge saranno in particolar modo i casinò online AAMS, che proprio attraverso la pubblicità possono promuoversi e far conoscere i propri servizi. Si tratta di un settore il cui fatturato è in ascesa costante, ma che rischia di subire una forte battuta d’arresto, restando muto su tutti i canali: dalle televisioni, agli eventi sportivi, alla stampa, e alle classiche affissioni. Saranno colpiti, anche se probabilmente in maniera minore, data la loro realtà “fisica” anche i tradizionali casinò italiani, Sanremo, Saint Vincent e Venezia, che però rispetto ai casinò online legali, non se la passano altrettanto bene.

Per valutare gli effetti reali del provvedimento bisognerà aspettare il 2019, quando anche le attività di sponsorizzazione di eventi sportivi, dovranno cessare, e i contratti in corso dovranno essere adeguati alla nuova normativa.